Troppe puttane! Troppo canottaggio!

Troppe puttane! Troppo canottaggio! Da Balzac a Proust, consigli ai giovani scrittori dai maestri della letteratura francese è una raccolta sul mestiere di scrivere con testi di alcuni dei maggiori scrittori francesi: Honoré de Balzac (1799-1850), Charles Baudelaire (1821-1867), Gustave Flaubert (1821-1880), Guy de Maupassant (1850-1893), Émile Zola (1840-1902), André Gide (1869-1951) e Marcel Proust (1871-1922). Qui mi soffermo su alcuni temi: il rapporto allievo-maestro, il talento, il mestiere di scrivere. Continue reading “Troppe puttane! Troppo canottaggio!”

La Poetica di Aristotele

Possiamo immaginare che la narratologia, ossia la materia che si occupa dell’analisi delle forme narrative e delle strutture della narrazione, sia iniziata con la Poetica di Aristotele. Possiamo immaginarlo e non affermarlo se non altro per una banale questione di cronologia: ai tempi del filosofo la narratologia non esisteva.

La Poetica, pur non esercitando, oggi, il peso specifico che aveva nei secoli scorsi, ancora può rivelarsi uno strumento prezioso in campo critico e narratologico. Continue reading “La Poetica di Aristotele”

Ryu Murakami, Tokyo Decadence

Ryu Murakami non è Haruki Murakami (1949). Va specificato: nei giorni di lettura di Tokyo Decadence, l’autore del romanzo mi è stato più volte confuso con il noto autore di bestseller mondiali; che mai ho letto, tra l’altro. Entrambi giapponesi, coetanei, l’omonimia è solo omonimia. Le loro opere sono diverse. Non hanno niente, in comune. Ma non abbiamo le certezze di Davide Brullo, non vogliamo dire che il meno noto sia migliore del più noto. Continue reading “Ryu Murakami, Tokyo Decadence”

La civetta cieca. Hedàyat e la scrittura del suicidio

Sadègh Hedàyat, l’autore de La civetta cieca, è uno di quegli scrittori che si sono lasciati dimenticare. Ci sono alcuni scrittori che scrivono – perché sono scrittori e rientra nella loro natura scrivere, forse un destino, forse fatalità – e poi soffrono nel fare l’ultimo passo: pubblicare e tutto quanto ne consegue. Hedàyat era di quelli cui gli amici dovevano strappare i manoscritti per farli circolare. Si tratta di un caso virtuoso da un punto di vista di “ecologia letteraria”, ossia di un approccio ecologico alla pubblicazione: pubblicare solo quanto necessario, non tutto, perché si pubblica troppo. Eppure, quando gli autori sono talentuosi, dall’altro lato va preso atto di una mancanza, di un sentimento di privazione: il grande scrittore che non vuole pubblicare o che lo fa eccezionalmente, lascia un particolare vuoto, il vuoto virtuale dell’opera di Kafka se Brod ne avesse rispettato le ultime volontà. Continue reading “La civetta cieca. Hedàyat e la scrittura del suicidio”

Elémire Zolla, Minuetto all’inferno

È noto che alcuni libri, per motivi anche imperscrutabili, hanno vita breve. Ci sono libri anche di indiscutibile qualità che hanno poco successo editoriale e poco riscontro da parte dei lettori. Questi libri, si sa, vengono dimenticati. Un giorno qualcuno li trova, per caso, in una biblioteca o in qualche bancarella dell’usato, li legge, e se chiede perché siano, ai più, ignoti.
Tra questi, Minuetto all’inferno di Elémire Zolla. Continue reading “Elémire Zolla, Minuetto all’inferno”